SOCIO AMMINISTRATORE DI SRL: COME EVITARE LA DOPPIA CONTRIBUZIONE INPS

5 Agosto 2022 di Amministratore

Il socio lavoratore e amministratore è tenuto al duplice obbligo contributivo. Tale obbligo, per la gestione commercianti viene calcolato su un reddito che non è ancora stato attribuito al socio e che appartiene ad altro soggetto, la società. Come sappiamo, la società è un soggetto giuridico con propria autonomia, che per assurdo potrebbe anche non deliberare mai la distribuzione di detti utili. Ci troviamo di fronte, quindi, ad un dilemma particolare che ci lascia perplessi. Si tratta di un meccanismo che, oltre a far versare al socio amministratore doppi contributi, ne determina parte su redditi della società, redditi questi che il socio non ha ancora percepito e che forse mai percepirà.

Arrivati a questo punto vorrei fare un riepilogo della situazione, per verificare quando è necessario versare i contributi INPS. In particolare mi vorrei concentrare su un aspetto su cui spesso vengo chiamato ad offrire consulenza. Mi riferisco alla possibilità di evitare la doppia contribuzione INPS del socio amministratore di SRL. Sul punto occorre verificare quando si è obbligati a versare i contributi (artigiani e commercianti) INPS. L’iscrizione a questa gestione previdenziale è dovuta quando si verificano contemporaneamente questi due requisiti:

  • Esercitare un’attività iscrivibile alla gestione artigiani e commercianti INPS;
  • Essere un socio / lavoratore della SRL.

In sostanza, se riesci a verificare uno di questi due requisiti, sicuramente puoi essere esonerato dalla doppia contribuzione INPS. Proviamo a vedere in dettaglio questi due requisiti.

1) Attività economica NON Iscrivibile alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS

Quali sono, quindi in concreto, le attività che portano all’iscrizione alla gestione artigiani e commercianti INPS?

Si tratta delle seguenti:

  • Attività commerciali in senso proprio e attività ausiliarie del commercio;
  • Attività di servizi e del turismo;
  • Oppure, attività di assicurazione e di promozione finanziaria.
  • Praticamente restano escluse solo le attività professionali e le attività industriali. Ed è proprio qui che devi prestare attenzione. Infatti, devi verificare se puoi inquadrare la tua azienda come “attività industriale“. Infatti
  • se inquadri la tua azienda come “attività industriale” non sei tenuto all’iscrizione alla gestione artigiani e commercianti INPS.
  • L’errore che commettono molti imprenditori è quello di richiedere volontariamente l’iscrizione come artigiani. Il fatto è che l’iscrizione come impresa artigiana ha delle facilitazioni per quanto riguarda i contratti di lavoro per i dipendenti. In sostanza, l’impresa artigiana paga minori contributi sulle buste paga dei dipendenti. Tuttavia, questo vantaggio, porta con se il fatto di rendersi iscrivibili alla gestione artigiani INPS.
  • Che cosa fare quindi? Verifica l’attività che concretamente svolgi. Ti faccio qualche esempio. Se importi dall’estero prodotti per venderli nei tuoi negozi allora sei sicuramente un commerciante (ovvero paghi INPS). Se invece acquisti dei semilavorati e poi termini la produzione qui in Italia allora non sei più un commerciante. Diventi un “produttore che vende”. In questo caso puoi liberamente scegliere di iscriverti come industria, invece che come artigiano. Tuttavia, devi verificare di essere in possesso dei requisiti per poterti iscrivere nel settore industria, da verificare con la Camera di Commercio di competenza. In caso positivo avresti una soluzione praticabile per ridurre la contribuzione INPS!

2) Ridurre la tua Quota di Partecipazione nella Società

Il secondo requisito per essere obbligato a pagare i contributi INPS è quello di essere un socio lavoratore. Il socio lavoratore è una persona che lavora dentro all’azienda. Quando parlo di “lavoro in azienda” mi riferisco ad una attività svolta in modo abituale e continuativo. Solitamente si parla dell’amministratore o di un socio di minoranza che opera con contratto di lavoro dipendente nella società. In pratica se la tua SRL si occupa di ingegneria e tu sei l’amministratore che firma tutti i progetti, sei un socio lavoratore. Quindi sei obbligato ad iscriverti all’INPS.

Come è possibile allora ridurre la contribuzione INPS?

In questo caso devi valutare se ti è possibile ridurre la tua quota di partecipazione nell’azienda! In pratica i contributi INPS artigiani e commercianti vanno calcolati sulla tua percentuale di partecipazione all’azienda. Se la tua azienda realizza, ad esempio, una quota di 100.000 euro di utili e tu hai il 90% delle quote della società allora il tuo INPS sarà calcolato su 90.000 euro di imponibile. Con un aliquota di circa il 25% di contribuzione INPS, la quota da versare ogni anno è elevata. Se decidi di intestare (cedere, donare, o cedere l’usufrutto) delle quote che detieni verso un altro soggetto (non amministratore della società), la tua quota di reddito imponibile previdenziale scende e con essa anche i contributi previdenziali da versare. Insomma, minore è la quota societaria che detieni, minore è la quota di contributi che devi versare!

In questo caso non è possibile evitare la contribuzione, ma almeno è possibile ridurre di molto la quota dei contributi dovuti. La soluzione, quindi, potrebbe essere quella di intestare le quote della tua SRL a soci di capitale che non intervengono nella gestione, lasciandoti una partecipazione di minoranza nella società. La soluzione più estrema è quella di non essere più socio della SRL. Infatti, l’amministratore che non è socio della medesima SRL non deve iscriversi alla gestione commercianti o artigiani (prevista soltanto per i soci), ma sul compenso da amministratore è sottoposto all’INPS Gestione separata.

Oltre a quanto citato precedentemente, ci sono altre fattispecie da osservare, elencate di seguito:

Creazione di un gruppo societario
In alcuni casi la creazione di un gruppo societario, può determinare un cambiamento degli oneri contributivi a carico dei soci della SRL operativa. Immagina una situazione dove una SRL viene detenuta da due soci al 50%, che sono anche amministratori della stessa. Qualora i due soci decidano di conferire le proprie quote di partecipazione in una holding, si viene a costituire un gruppo societario. A quel punto la SRL operativa non è più partecipata dalle due persone fisiche, che possono decidere di restare amministratori, se vogliono effettuare questa attività, oppure restare come soci della holding, senza intervenire nella gestione della SRL, nominando un manager come amministratore della società.

Società Semplice Holding che controlla la SRL Operativa

Una ulteriore possibilità che può essere valutata per superare la problematica della doppia contribuzione INPS è quella di costituire una società semplice holding, ovvero una società che non può svolgere attività commerciale, per detenere le quote della SRL operativa. In questo modo, non essendoci più coesistenza della figura del socio con quella dell’amministratore della SRL, l’INPS non può richiedere il versamento dei contributi dovuti alla Gestione commercianti. La costituzione di una società semplice in cui conferire le quote di partecipazione della tua SRL comporta l’effettuazione di un’operazione fiscalmente realizzativa, tuttavia, tale svantaggio deve essere ponderato attraverso i vantaggi che questa scelta può portarti, come ad esempio:

  • L’impignorabilità da parte di terzi delle quote della società semplice, ed indirettamente della tua SRL;
  • La protezione patrimoniale;
  • L’esenzione dal versamento dei contributi previdenziali sulla SRL.

Questa opzione, comunque, deve essere ponderata e valutata attentamente, in relazione alle tue esigenze, ma soprattutto alle esigenze della SRL con cui operi.