ATTENZIONE AI SOCIAL NETWORK E ALLE PUBBLICAZIONI DIFFAMATORIE

11 Aprile 2022 di Amministratore

La Corte di Cassazione, già con la sentenza n.37596/14, aveva definito Facebook: “una gigantesca piazza immateriale con milioni di utenti nel mondo, che comunicano in settanta lingue diverse”. Basta poco per diventare “hater e stalker telematici”, un semplice troll può perdere il posto se parla male dell’azienda per cui lavoro, come per il “fannullone” che perde tempo fra post e thread invece di lavorare. In una recente pronuncia, la n.10762/22 viene dichiarato che rischia la condanna per diffamazione aggravata chi offende qualcuno sul social anche senza fare nomi: è sufficiente che le “querelle” siano riconducibili alla persona di mira. A far scattare la condanna basta il nickname dell’interessato, non c’è bisogno di risalire all’indirizzo Ip, salvo che il titolare del profilo dimostri una sostituzione di persona o l’uso illecito della sua pagina (sentenza n.4239/22).