AIRBNB: ACCORDO CON I COMUNI

26 Marzo 2018 di Amministratore

La nuova tassa sugli affitti brevi inizia a produrre i suoi effetti, almeno per quanto concerbe la parte sull’imposta di soggiorno. E lo fa grazie all’intervento ad accordi individuali e bilaterali che permetteranno di superare il fermo. L’introduzione del regime fiscale delle locazioni brevi è avvenuta con la manovra correttiva del 24 aprile 2017 (dl 50/2017) ed è diventata disposizione dello Stato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione (legge 96/2017). Viene stabilito che per contratti di locazione inferiori ai 30 giorni, i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare avranno in carico una serie di adempimenti fiscali, primo fra tutti essere sostituti di imposta e trattenere il 21% dei redditi percepiti dai proprietari degli alloggi nella forma della cedolare secca. In capo agli stessi intermediari, ricade la responsabilità del pagamento dell’imposta di soggiorno, un tributo che va a carico dei turisti che occupano gli alloggi e che, dopo l’approvazione della norma, dovrà essere raccolto, appunto, dagli intermediari.