La Cassazione, con la sentenza n. 55102 dell’11 dicembre 2017, respinge il ricorso di un imprenditore al quale era stata sequestrata un’ingente cifra e condannato per frode “carosello”. Il soggetto non può sperare nella deduzione dei costi sostenuti a fronte delle fatture soggettivamente false. L’imprenditore aveva evaso oltre un milione di euro di IRES; la cifra gli era stata sequestrata, per questo, l’uomo aveva chiesto che dall’importo fosse sottratto l’ammontare dei costi sostenuti. Secondo la Cassazione, i costi documentati in fatture per operazioni soggettivamente inesistenti non possono godere della deduzione, in quanto si tratta di “espressione di distrazione verso finalità ulteriori e diverse da quelle proprie dell’attività di impresa”.